Padre Domenico non poteva festeggiare in modo migliore il cinquantesimo di insegnamento nel Seminario Regionale e nelle scuole pubbliche, nonché nello Studio Teologico della Madonna delle Grazie, che dando alle stampe questa sua opera scritta con il massimo di rigore e scientificità, una vera e propria pietra miliare nella pur ricca pubblicistica locale.
Chiaramente è il frutto di una ricerca che ha richiesto diversi anni di impegno e di studio approfondito.
Ecco cosa, tra l’altro, scrive l’Arcivescovo Accrocca: “Il lavoro si rivela di una duplice utilità: non soltanto, infatti, esso ci consente di avere contezza del nostro passato, scongiurando così il rischio paventato da Mariano D’Alatri, ma c’invita pure, con decisione, a leggere con oggettività il presente e a incamminarci con coraggio verso il futuro. Certo, non possiamo non leggere con un misto di stupore e di apprensione quanto ancora agli inizi degli anni Trenta del secolo passato il Bonnard scriveva, a conclusione della voce Bénévent, sul Dictionnaire d’Histoire et de Géographie Ecclésiastiques (cf. t. VII, Paris 1934, coll. 1280-1289), vale a dire che l’arcidiocesi comprendeva allora (al tempo di mons. Adeodato Piazza) 106 Comuni delle provincie di Benevento, Avellino, Campobasso, contava 590.000 abitanti ed era divisa in 156 parrocchie, poteva avvalersi di 590 sacerdoti, 140 seminaristi, 93 religiosi (di cui 59 sacerdoti), 236 religiose (cf. col. 1288). Sembra un’altra storia, eppure essa era l’attualità di un tempo che ancora in molti ricordano, perché protrattosi per almeno due decenni ancora oltre gli anni in cui Bonnard consegnava alle stampe il proprio lavoro. Ma quant’acqua è passata sotto i ponti e con quanta velocità i cambiamenti son venuti succedendosi, in maniera anche tumultuosa, soprattutto negli ultimi decenni… Cosa sarà negli anni a venire è difficile dire, ma certo non facciamo fatica a intuire le linea di tendenza, che spingono verso un’ulteriore, veloce contrazione non solo della presenza dei sacerdoti sul territorio, ma anche verso un decremento demografico progressivo, che non può non interrogare tutti coloro che questo territorio lo abitano e lo amano”.
Ricca la bibliografia divisa in due parti: quella locale e quella generale nonché l’indice dei luoghi e delle persone.
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